Le migliori zuppe di pasta asiatiche

Nelle giornate fredde, quando anche le papille gustative hanno voglia di coccole, le zuppe di pasta sono il comfort food per eccellenza. Brodo ricco di corpo e aroma, pasta al dente e saporiti topping riscaldano non solo il corpo ma anche lo spirito.

Ma quale tipo di pasta si abbina a quale brodo, e cosa distingue la zuppa di miso dal pho? Le varietà di pasta asiatica sono praticamente infinite e soddisfano qualunque palato ed esigenza alimentare.  Scambia il cucchiaio con le bacchette e vieni a scoprire le migliori zuppe di pasta in stile asiatico!

Gli spaghetti mie sono autentici campioni di versatilità. A base di farina di frumento, questo tipo di pasta diffuso in Cina e in tutto il sud-est asiatico viene spesso saltato in padella, come nel caso del bami goreng, ma si presta anche alla preparazione di deliziose zuppe.

La zuppa di miso, piatto nazionale giapponese, ha da tempo varcato i confini del suo paese d'origine per farsi apprezzare in tutto il mondo. Ingrediente principe di questa zuppa è la pasta di miso, dal gusto intenso e spiccatamente salato, che si ricava dai fagioli di soia fermentati.

In Vietnam, dov'è nato, il pho si mangia già a colazione per iniziare la giornata con un pieno d'energia. Perché questa zuppa è sostanziosa, saporita e corroborante – semplicemente pho-nomenale! Tradizionalmente il pho viene preparato con carne di manzo, ma le versioni vegane non hanno nulla da invidiare all'originale. Buona parte del merito o, meglio, del gusto va agli ingredienti freschi che lo coronano, primi fra tutti coriandolo, peperoncino e succo di lime.

Gli spaghetti soba giapponesi sono a base di grano saraceno, naturalmente privo di glutine. Facili da digerire e ricchi di proteine, con il loro sapore leggermente nocciolato conquistano il palato a colpo sicuro. A seconda della stagione si possono gustare caldi o freddi.

Nutriente e appetitosa, una zuppa di pasta e pollo è l'ideale per riscaldare stomaco e cuore.

Sono già annoverati nella categoria dei superfood e fanno furore tra gli adepti dell'alimentazione low-carb: gli spaghetti shirataki sono praticamente un miracolo fatto pasta. Il termine giapponese «shirataki» significa «cascata bianca» e mai nome potrebbe essere più calzante, visto che questi spaghetti sono candidi come la neve. Si ottengono mescolando acqua e farina di konjak, un tubero ricco di fibre ma poverissimo di grassi e carboidrati, per cui hanno un apporto calorico del tutto trascurabile.

Per molti la zuppa di ramen giapponese è la zuppa di pasta asiatica per antonomasia, e non c'è da stupirsi: la combinazione di brodo saporito, verdure croccanti, teneri pezzi di carne o tofu e spaghetti di grano proietta sul palato un imbattibile caleidoscopio di sapori che, una volta provato, non si dimentica tanto facilmente. L'universo ramen lascia peraltro ampio spazio di manovra tra delicato e piccante, fritto e lessato, leggero e densamente cremoso: la zuppa di ramen si può preparare in mille modi e con mille ingredienti diversi.

Con gli udon non si va per il sottile: sono gli spaghetti più spessi della cucina giapponese – spaghettoni, insomma. Anche la loro consistenza è particolare: al palato risultano scivolosi, quasi «effetto ostrica», però compatti. Di fatto sono ideali per essere saltati in padella, ma sanno farsi valere anche in brodo.