Mirtilli rossi – 5 dritte per gustarli al meglio

Sulle nostre Alpi e Prealpi i mirtilli rossi giungono a maturazione a settembre. Se le temperature si mantengono calde, si possono raccogliere fino a ottobre. Dopo le prime gelate si raggrinzano e perdono consistenza, ma con un po’ di fortuna li si può trovare «in forma» fino a novembre. A bassa altitudine, fra l’altro, maturano già in agosto. Una valida alternativa ai mirtilli rossi sono i cranberry, i «cugini» più grossi di provenienza americana, che a ottobre e novembre si possono acquistare freschi alla Migros.

La dritta personale di Annina Ciocco

Me lo ricordo ancora dalla mia infanzia nei Grigioni: le vacanze scolastiche estive sono la stagione dei mirtilli neri, in quelle autunnali è il turno dei mirtilli rossi.

I mirtilli rossi amano i terreni molto acidi e poveri di nutrienti. Crescono nei boschi radi di conifere, nelle paludi e sui pendii assolati al limite della vegetazione arborea. Si riconoscono dai caratteristici cespugli bassi sempreverdi. Quando le bacche sono mature, poi, il colore rosso intenso le «tradisce» facilmente.

La dritta personale di Annina Ciocco

I mirtilli rossi crescono spesso in mezzo ai cespugli di ginepro e mirtillo nero. Per riconoscerli basta osservare le foglie, che sono rotonde e più scure rispetto a quelle del mirtillo nero.

Il colore è l’elemento più affidabile per capire se le bacche sono pronte da cogliere: quando sono mature presentano una tonalità rosso acceso. I mirtilli rossi si possono gustare anche freschi (dopo averli ben lavati!) ma, dato che sono piuttosto asprigni e anche un po’ amarognoli, si preferisce quasi sempre cuocerli e dolcificarli. Per verificare il grado di maturazione si può anche assaggiare una bacca cresciuta all’ombra e una esposta al sole (ma sempre dopo averle lavate).

La dritta personale di Annina Ciocco

Prima di coglierle, verifica che le bacche siano di un bel colore rosso uniforme. Se presentano punti color rosso chiaro o addirittura verdognoli, vuol dire che non hanno ancora raggiunto la completa maturazione e sono troppo acide.

I mirtilli selvatici vanno lavati accuratamente prima di essere consumati, perché non è escluso che siano venuti a contatto con gli escrementi di qualche animale. Le volpi, per esempio, possono trasmettere l’echinococcosi (la tenia della volpe), che può danneggiare gravemente il fegato. Sono casi limite, ma meglio non correre rischi inutili. Dopo aver eliminato foglie e legnetti, e aver scartato i frutti rinsecchiti o ancora acerbi, le bacche vanno sciacquate a lungo e con cura.

La dritta personale di Annina Ciocco

Con i mirtilli rossi vado sul sicuro, li lavo sempre a fondo. Con quelli neri, invece, che sono gustosi anche crudi, mi capita ogni tanto di cedere alla tentazione e mangiarne qualcuno appena colto…

Se hai raccolto così tanti mirtilli da non riuscire a cuocerli e consumarli tutti in una volta, ci sono vari modi per conservarli: puoi farne una composta (vedi la ricetta composta di mirtilli rossi) oppure congelarli. In questo caso li disponi su una teglia e li lasci in freezer per circa 3 ore, dopodiché li metti in un sacchetto di plastica e li riponi nel congelatore, dove si conservano per 6 mesi buoni.

La dritta personale di Annina Ciocco

Un altro modo, particolarmente goloso, per conservare i mirtilli rossi è metterli sotto alcool. La nostra ricetta di famiglia rimane un segreto, ma ti esorto a sperimentare per conto tuo fino a trovare la combinazione che ti piace di più! A proposito: i mirtilli rossi sotto spirito sono perfetti come accompagnamento al plain in pigna (una specie di rösti al forno tipico dei Grigioni).