A ogni condimento la sua pasta

Mentre qui da noi la pasta e il condimento vengono combinati secondo l’estro del momento, in Italia si segue una regola d'oro per trovare l'abbinamento perfetto: il formato della pasta viene scelto proprio in base al condimento. Secondo l'IPO, l'organizzazione internazionale della pasta, al mondo si contano ben 600 varietà di pasta: dalle orecchiette alle stelline fino alle classiche penne, impossibile non trovare il formato giusto per un condimento. Tra l'altro, il tipo di pasta più amato dai clienti Migros sono i cornetti (i famosi hörnli), cui seguono gli spaghetti.

L’enorme varietà dei tipi di pasta offre agli appassionati infinite possibilità di combinazione. A parte alcuni abbinamenti classici, che sono per così dire «intoccabili», per poter creare combinazioni che soddisfino il palato e la fantasia è sufficiente distinguere tre categorie, le cui varietà sono ampiamente intercambiabili: la pasta corta, la pasta lunga e la pastina.

La pasta corta comprende formati come le farfalle, i fusilli, le penne, i rigatoni, le ruote e le trofie. Per la sua capacità di assorbire il sapore del condimento si abbina perfettamente alle salse dense e corpose a base di verdura, carne e pesce; inoltre, se ha una superficie rigata, trattiene anche ottimamente il sugo. Ma anche senza superficie rigata, ci sono tipi di pasta che assorbono bene il sugo. Si tratta delle paste trafilate al bronzo, la cui superficie ruvida trattiene particolarmente bene le salse.

Fanno parte della pasta lunga ad esempio le linguine, le pappardelle, gli spaghetti e le tagliatelle. La regola d’oro per queste varietà è: più la pasta è spessa e/o piatta, meglio riesce ad assorbire il condimento. Ecco spiegato perché in Italia il ragù di carne (detto anche alla bolognese) viene usato per condire le tagliatelle e non gli spaghetti come in Svizzera. Questi ultimi, più sottili, sono invece fantastici con condimenti delicati e leggeri come il pesto, il sugo, l’uovo, il burro o l'olio di oliva.

La pastina comprende ad esempio i ditalini, le stelline e i risi, che vengono usati per dare un tocco in più a zuppe e minestre.