La prima cosa che viene in mente quando si dice «cedro» sono la cedrata o i canditi, ma questo poliedrico frutto sa dare molto di più. Insieme al mandarino e al pomelo è una delle varietà primigenie di agrume, quelle da cui discendono tutte le altre, giunte nell'area mediterranea attraverso l’India settentrionale. Il cedro si presume originario dell'Asia sudorientale o della regione ai piedi dell'Himalaya, ma oggi ha casa soprattutto in Sicilia e Calabria, dove trova largo impiego non solo in cucina. Il grosso frutto, che può raggiungere un peso di 4 kg, ha polpa asciutta e amara, praticamente immangiabile, e infatti non è certo apprezzato per quella. Il segreto del suo successo si nasconde piuttosto nell'albedo, la parte bianca al di sotto della spessa e ruvida scorza verrucosa, che è particolarmente ricca di succo e di sapore, ha un gradevole retrogusto acidulo e conferisce un tocco di frizzante freschezza alle pietanze salate. Il meglio di sé, però, lo dà gustata cruda, tagliata a fette spesse e condita con olio di oliva, pepe nero macinato fresco e prezzemolo.
Cedro
Cedro
Il progenitore del limone non è quel che si dice una bellezza, ma quanto a gusto è un vero fuoriclasse che regala sapore a ricette sia dolci che salate.
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