La semola, il cui nome deriva dal latino «simila», ossia «fior di farina», è il prodotto della macinazione dei cereali in granelli e può essere fine, media o grossa a seconda del grado di macinazione – tra 0,3 e 1 millimetro. Di solito il termine semola indica il grano tenero o duro macinato, il secondo dei quali viene principalmente utilizzato come sfarinato per fare la pasta, ma, se macinato più grossolanamente o mescolato alla semola di grano tenero, è ottimo per preparare canederli e gnocchi.
Semola
Semola
La semola di grano tenero assorbe meno acqua ed è una classica componente di pudding, pappe, budini e crostate; è ideale anche per addensare le minestre. La semola di mais è una presenza fissa nella cucina italiana. Macinata molto finemente è l’ingrediente base della polenta, termine con cui viene spesso indicata. Meno conosciute ma altrettanto buone sono la semola di spelta, miglio, orzo, grano saraceno e avena. Tutte le varietà hanno in comune l’ottima digeribilità, il che le rende indicate per chi ha un apparato gastrointestinale particolarmente sensibile.
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