La pitaya o frutto del drago è un’esotica tra i frutti esotici. Le sue origini? Nessuno le conosce con esattezza. Una cosa è certa: sta di casa sia in Asia che in Sudamerica. Questo spettacolare frutto cactaceo esiste in versione gialla e rossa. A livello gustativo, entrambe ricordano il kiwi e la pera, anche se la pitaya gialla è più aromatica e dolce rispetto a quella dalla buccia rossa. Giunge a maturazione quando la buccia assume una colorazione uniforme. A temperatura ambiente il frutto del drago continua a maturare e nel frigorifero si conserva per qualche giorno. Dimezzata longitudinalmente, la pitaya va gustata con il cucchiaino, semi inclusi. Una volta tolta la buccia, la polpa può anche essere frullata. I semi favoriscono la digestione. Attenzione al calore, che ne attenua l’aroma.
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