Quando, soprattutto di giovedì o venerdì, qualche collega lancia un «Ci facciamo un aperitivo stasera?», non ci sono dubbi sulla conclusione della giornata lavorativa: usciti dall'ufficio si va a bere una birretta (o un prosecco, o un bicchiere di vino rosso) tutti insieme. E si spilucca qualche stuzzichino – ma giusto qualcosina, non bisogna arrivare a cena già sazi. Durante la settimana l'aperitivo è il modo più piacevole per ritemprarsi dalle fatiche del lavoro, al week end è… beh, il modo migliore per festeggiare il week end. Quello che per gli svizzeri (ma anche per italiani e spagnoli) è sinonimo di allegra bevuta in compagnia, che crea a volte un po' di confusione nei tedeschi in Svizzera.
L'aperitivo, un assaggio di cultura svizzera
Il vocabolario Duden, tanto per cominciare, classifica il termine «apéro» come «tipicamente svizzero» (aha) e ne rinviene l'origine «nel francese apéro, forma abbreviata di apéritif» (non stupisce che il concetto sia nato nella terra dello champagne). Ma cos'è, di fatto, l'aperitivo? Una «bevanda alcolica che ha l'effetto di stimolare l'appetito». Perché il termine deriva dal latino medievale aperitivus, «che apre la via» (ovvero lo stomaco), a sua volta derivato dal verbo aperire, che significa «aprire». Per il Duden, quindi, l'aperitivo è la bevanda e non l'occasione in cui viene consumata. A questo punto non stupisce che un tedesco rimanga interdetto nel sentirci dire «ci tuffiamo nell'aperitivo», perché di fatto la bevanda ci limitiamo a berla (il bagno nello champagne lo lasciamo alle starlette).
Il classico accompagnamento all'aperitivoo sono formaggio, carne secca e pane, che però vanno ordinati espressamente. In Spagna e in Italia, invece, gli stuzzichini sono in genere compresi nel prezzo e anche più variegati: gli spagnoli vanno di tapas, prime fra tutte le fette di tortilla (frittata) e le albóndigas (polpettine di carne), in Italia all'aperitivo servono focaccia, pizzette e persino mini-porzioni di pasta – peccato che il concetto non sia ancora stato esportato in Svizzera!
Riguardo a quali stuzzichini facciano di un aperitivo un aperitivo degno di questo nome, i pareri sono discordi. La variante base, diciamo il minimo sindacale, prevede patatine, olive e arachidi salate. Formaggio e prosciutto crudo sono un primo upgrade. La proposta può estendersi poi a classici tipo cornetti al prosciutto, spiedini di pomodoro e mozzarella, bastoncini di verdura da intingere in questa o quella salsina. Nel frattempo però, insieme all'entusiasmo per il rito dell'aperitivo, cresce anche la gamma degli spuntini proposti. Qualche anfitrione offre assaggini talmente ricchi ed elaborati che a volte la cena passa in secondo piano. Pare che il signor e la signora Schweizer vogliano far colpo sui vicini non più con la siepe di tuia potata a colpi di forbicine, bensì con aperitivi a buffet da lasciare a bocca aperta (e pancia piena). Sarà mica che abbiamo frainteso il concetto di «apristomaco»…?
Come che sia: l'essenziale dell'aperitivo è stare insieme, chiacchierare, raccontarsi di passato, presente e futuro. Non a caso tra un bicchiere di vino e uno stuzzichino sono nate idee promettenti e hanno preso vita grandiosi progetti. Che da sgranocchiare ci siano noccioline salate oppure mini-sandwich farciti di avocado e capesante non conta, alla fine. O invece sì? Con le originali e sfiziose ricette che vi proponiamo, ognuno potrà deciderlo per sé.
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